Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: Io sono la mente
(Rita Levi Montalcino)
Il nostro compito è quello di dare sempre corpo alle menti.
Affinché possano sviluppare e oltrepassare ogni dettaglio legato al concetto di una fisicità
sempre sospesa nel tempo.
Sradicata e scandita dal breve termine,
da legare e ancorare ad un senso più alto della vita:
L'immortalità della nostra anima,
che va al di là di ogni nostro credo religioso!
(carlo mantuano)
Nel silenzio più cupo ho sentito il frastuono del tuo viso e dei tuoi occhi sorridermi per un po. E' bastato quell'attimo al mio cuore infranto per aprirsi e dire: "SI" devo DONARE!
martedì 30 dicembre 2014
lunedì 29 dicembre 2014
La Riconoscenza
Rileggendo alcuni passaggi di Vita...
Sono questi attestati di riconoscenza che servono a mantenere vivi anche noi Donatori...
e che ben scenda qualche lacrimuccia
se il tutto serve a dimostrarlo...
Io penso e rivedo sempre,
nella mia mente,
quella Donna,
la mia Donatrice di Vita.
Non mi è dato di sapere chi fosse,
o dove abitasse,
né come è morta.
Ma all'interno della mia storia,
che qui ho voluto raccontare,
mi è piaciuto disegnarla così,
come la vedo ogni volta
nei miei pensieri e,
chissà, forse anche nei sogni....
(Giovanna Corder)
Sono questi attestati di riconoscenza che servono a mantenere vivi anche noi Donatori...
e che ben scenda qualche lacrimuccia
se il tutto serve a dimostrarlo...
Io penso e rivedo sempre,
nella mia mente,
quella Donna,
la mia Donatrice di Vita.
Non mi è dato di sapere chi fosse,
o dove abitasse,
né come è morta.
Ma all'interno della mia storia,
che qui ho voluto raccontare,
mi è piaciuto disegnarla così,
come la vedo ogni volta
nei miei pensieri e,
chissà, forse anche nei sogni....
(Giovanna Corder)
mercoledì 10 dicembre 2014
L'albero della Vita!
Per anni elaborando il lutto sul balcone di casa, mentalmente parlavo con un piccolo seme schiuso in un vaso.
Piangendo pensavo e parlavo con lui e pregavo.
Cinque sono i tuoi organi donati...
e cinque tenerissimi rami cominciarono a crescere.
Se diventerai grande è segno che
cinque persone bisognose si sono salvate !
(rosalba mantuano)
Piangendo pensavo e parlavo con lui e pregavo.
Cinque sono i tuoi organi donati...
e cinque tenerissimi rami cominciarono a crescere.
Se diventerai grande è segno che
cinque persone bisognose si sono salvate !
(rosalba mantuano)
lunedì 10 novembre 2014
lunedì 1 settembre 2014
Logistica Trapianti NOPC
Mai nessun'altro tipo di sforzo sarà così difficile nella vita da poter sopportare
come quello dettato dalla propria indifferenza nel dover lottare anche per chi quelle forze le ha già perse
insieme alla voce di poter urlare tutto il malessere nascosto soltanto
dalla propria dignità di non volere coinvolgere con se anche gli altri !
(carlo mantuano)
come quello dettato dalla propria indifferenza nel dover lottare anche per chi quelle forze le ha già perse
insieme alla voce di poter urlare tutto il malessere nascosto soltanto
dalla propria dignità di non volere coinvolgere con se anche gli altri !
(carlo mantuano)
venerdì 22 agosto 2014
Iscrizione AIDO
C'è confusione sulla possibilità di diventare Donatori di Organi.
Per avere la garanzia che la nostra volontà venga rispettata bisogna
iscriversi all'AIDO (gratuito) o fare la dichiarazione presso le ASL.
Il foglio di carta o il tesserino blu sono indice di una volontà,
ma costringe gli operatori a chiedere il consenso ai famigliari.
L’iscrizione alla AIDO è gratuita e consente l’inserimento
del proprio nominativo nel data base consultabile in tempo reale
dalle Strutture Sanitarie competenti, basta compilare il modulo di adesione,
firmarlo ed inviarlo in busta chiusa con affrancatura prioritaria
presso la sede Provinciale A.I.D.O. del luogo di residenza.
Nei loro archivi verrà conservato il documento con la firma originale,
mentre vi verrà inviato un tesserino di adesione,ossia la carta del donatore
che dovrà essere firmato e conservato come il bancomat o la patente.
Tutto qui...una procedura molto semplice per ottenere effetti straordinari
a favore della vita. Per maggiori dettagli visita il sito www.aido.it
dove troverai anche il modulo di adesione da compilare,
fermo restando che recandoti nel centro AIDO più vicino al tuo
comune di residenza, troverai volontari sempre pronti a spiegarti
il perchè donare non costa nulla e quanto siano infondate tante notizie
pubblicizzate a mezzo stampa che vogliono mettere in dubbio ciò che
la scienza medica stabilisce riguardo le norme di dichiarazione
di "morte cerebrale: condizione unica e indispensabile per poter
ricorrere al prelievo e trapianto di organi" !
A.I.D.O. - Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule
www.aido.it
Per avere la garanzia che la nostra volontà venga rispettata bisogna
iscriversi all'AIDO (gratuito) o fare la dichiarazione presso le ASL.
Il foglio di carta o il tesserino blu sono indice di una volontà,
ma costringe gli operatori a chiedere il consenso ai famigliari.
L’iscrizione alla AIDO è gratuita e consente l’inserimento
del proprio nominativo nel data base consultabile in tempo reale
dalle Strutture Sanitarie competenti, basta compilare il modulo di adesione,
firmarlo ed inviarlo in busta chiusa con affrancatura prioritaria
presso la sede Provinciale A.I.D.O. del luogo di residenza.
Nei loro archivi verrà conservato il documento con la firma originale,
mentre vi verrà inviato un tesserino di adesione,ossia la carta del donatore
che dovrà essere firmato e conservato come il bancomat o la patente.
Tutto qui...una procedura molto semplice per ottenere effetti straordinari
a favore della vita. Per maggiori dettagli visita il sito www.aido.it
dove troverai anche il modulo di adesione da compilare,
fermo restando che recandoti nel centro AIDO più vicino al tuo
comune di residenza, troverai volontari sempre pronti a spiegarti
il perchè donare non costa nulla e quanto siano infondate tante notizie
pubblicizzate a mezzo stampa che vogliono mettere in dubbio ciò che
la scienza medica stabilisce riguardo le norme di dichiarazione
di "morte cerebrale: condizione unica e indispensabile per poter
ricorrere al prelievo e trapianto di organi" !
A.I.D.O. - Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule
www.aido.it
giovedì 21 agosto 2014
Testimonianza di rinascita !
Come qualcuno sa ho avuto un trapianto di fegato.
Un organo proveniente da una Persona deceduta in un incidente d’auto.
Un 20enne che è stato abbastanza generoso
Spero voi tutti possiate essere
“Donatori di Organi”
Un organo proveniente da una Persona deceduta in un incidente d’auto.
Un 20enne che è stato abbastanza generoso
da donare i suoi Organi.
Spero voi tutti possiate essere
altrettanto generosi e scegliere di diventare
“Donatori di Organi”
(Steve Jobs)
giovedì 14 agosto 2014
AVIS
per dirci che ci amiamo,
tanto non ci sentirà mai nessuno.
Mettiamolo in circolo
questo nostro amore...
e tanto Amore vero
ci tornerà indietro !
www.avis.it
(carlo mantuano)
mercoledì 13 agosto 2014
Testimonianza di rinascita !
Grazie agli organi donati
il 27
giugno 1995
mio marito è tornato a vivere. Abbiamo avuto 2 altri figli.
Ringrazio del vostro generoso volontariato
e ringrazio la famiglia del Donatore.
Ci ha dato la possibilità di avere
una vita dignitosa.
Che Dio vi benedica
mio marito è tornato a vivere. Abbiamo avuto 2 altri figli.
Ringrazio del vostro generoso volontariato
e ringrazio la famiglia del Donatore.
Ci ha dato la possibilità di avere
una vita dignitosa.
Che Dio vi benedica
(Mirella Piccinno)
Donare è Vivere e far Vivere !

non dal momento in cui ti guardi allo specchio
per scoprire qualche capello bianco
o una ruga in più sul volto.
Si diventa vecchi
quando ti accorgi che
chi poteva farti sentire ancora giovane
accarezzando quel tuo viso,
oggi appartiene soltanto ad un passato
che mai più tornerà.
Ecco perché nel futuro i nostri figli,
a fronte della loro maggiore longevità
saranno destinati a morire sempre più giovani !
(carlo mantuano)
lunedì 4 agosto 2014
Preghiera di un Familiare di Donatore
I ricordi belli dei nostri cari continueranno a vivere e a splendere per sempre nel corso del tempo.
Sapere che loro, in qualche modo continuano a vivere, anche se non sappiamo in chi e dove,
ci aiuta a vivere con minore angoscia quelle nostre giornate, che continuano a scivolare via molto tristemente e lentamente.
E tutte caratterizzate da ciò che rimane
il nostro unico sogno della vita che ci rimane.
Da qui la preghiera che rivolgiamo:
A TE che hai ricevuto il grande Dono
di poter continuare a manifestare tutto il tuo amore per la vita.
A TE in cui un cuore grande continua a battere
captando tutte quelle sensazioni belle
trasformandole in palpitazioni che
fanno riassaporare le gioie della vita.
A TE che la mattina svegliandoti
puoi ammirare le bellezze che fino a poco tempo fa
il destino ti aveva nascosto e che ora puoi vedere
grazie a quegli occhi che danno colore alle tue giornate
e che ti permettono di versare lacrime di felicità
per questo Dono.
A TE che hai avuto l'opportunità di staccarti da una macchina che ti rendeva schiavo di una vita vissuta solo a metà.
A TE noi chiediamo umilmente di fermati un istante,
solo un attimo per ascoltare i nostri cuori infranti.
Ci sono tante mamme, papà, fratelli e sorelle
che hanno avuto sconvolta la propria esistenza
da un tragico evento che diversamente per voi
ha rappresentato la rinascita in tutto e per tutto.
Ci sono queste persone che non hanno più obiettivi nella vita se non quello unico di poter abbracciare colui/lei che in qualche modo è portatore di una parte della loro stessa vita.
Sappiamo bene che le leggi vigenti in materia di trapianti non ci aiutano in tal senso, ma sappiamo altrettanto bene che a volte volere è potere.
Voi siete gli unici che potete innescare il meccanismo
che può condurci ad un eventuale incontro,
Siete gli unici che dovete capire
quanto per noi sia importante tutto ciò.
Siete gli unici a dover capire che
siamo in tanti ad aspettare quel giorno
che può dare una continuità di pace ai nostri giorni.
Noi continueremo ad aspettare fiduciosi,
certi che preserverete con tanto amore
quella parte di noi che ha contribuito a ridarvi il sorriso.
Noi intanto non dimenticheremo tutti coloro che
in questo preciso momento sono ancora in attesa
di poter a loro volta assaporare la gioia di un regalo unico.
Noi continueremo a pregare per loro
perché sappiamo benissimo quanto sia difficile
trovare la fortuna che qualcuno come noi
in un momento di disperazione totale
riesca a trovare la serenità necessaria
per dare il proprio consenso
all'espianto degli organi del proprio caro.
Non negateci questa opportunità
perché è l'unica che potrà dare un senso completo
al gesto da noi compiuto.
E di tutto ciò ve ne saremo grati per sempre.
Un sincero abbraccio e buona vita a tutti voi!
(carlo mantuano)
Vorrei essere solo una Bambina
HO VOGLIA DI ESSERE UNA BAMBINA, UNA BAMBINA COME TANTE, UNA
BAMBINA IN MEZZO A TANTI ALTRI BAMBINI… HO VOGLIA DI CONTINUARE AD
ESSERE SOLTANTO UNA BAMBINA, PER POI POTER DIVENTARE GRANDE UN GIORNO…
VORREI CHE IL MONDO DI DOMANI MI APPARTENESSE,
VORREI CHE FOSSE ANCHE IL MIO MONDO IN CUI CRESCERE… E DI POTER UN
DOMANI AVERE ANCH’IO UNA BAMBINA… SIGNORE, TU CHE TI OCCUPI DI BAMBINI…
PER UNA VOLTA SOLTANTO NON LASCIARE CHE TUTTI I BAMBINI VENGANO A
TE….FAMMI SOLO ESSERE UNA BAMBINA CHE GIOCA COME TUTTI GLI ALTRI
BAMBINI…
CIAO A TUTTI MI CHIAMO GIADA, HO DODICI ANNI E TANTI SOGNI NEL CASSETTO CHE VORREI. REALIZZARE NELLA VITA, UNA VITA CHE PURTROPPO PER ME, COSI’ COME PER TANTISSIMI ALTRI BIMBI, SI E’ PERO’ TROPPO PRESTO PRESENTATA E MANIFESTATA IN TUTTA LA CRUDELTA’ CHE SPESSO LA CONTRADDISTINGUE.... MI RITROVO DA ALCUNI ANNI A PERCORRERE UNA TAPPA NEL CORSO DELLA QUALE, MIO MALGRADO, SONO COSTRETTA A DOVER FARE I CONTI AD AFFRONTARE, COSI’ PRESTO UNA BATTAGLIA CONTRO LA FIBROSI CISTICA,...NELLA SPERANZA CHE SI POSSA UN GIORNO SCONFIGGERLA.. LA RICERCA HA PERO’ BISOGNO DEL SOSTEGNO DI TUTTI PER DARE UN SEGUITO ALLE PROSPETTIVE CONCRETE DI POTER SCONFIGGERE UN DESTINO AD OGGI IN APPARENZA SEGNATO E PER LASCIARE LO SPAZIO DI POTER INVECE RIDISEGNARE UNA VITA. MI PIACE GIOCARE, MI PIACE STUDIARE, MI PIACE DANZARE, MI PIACEREBBE VEDERE I MIEI GENITORI UN GIORNO PIANGERE MA SOLO DALLA FELICITA’ NEL VEDERMI SANA E FELICE DI POTERLI ABBRACCIARE, DI RITORNARE AD ESSERE LA BAMBINA CHE TUTTI VORREBBERO AVERE E GODERSI TUTTE LE PICCOLE COSE CHE DIVENTANO GRANDI IN CHI GRANDE LO E’ SUBITO DIVENTATO PER ESSERSI FATTA CARICO SULLE PROPRIE SPALLE DELLA MALATTIA, DI ESPERIENZE CHE TI SEGNANO, FACENDOTI CRESCERE OLTRE OGNI MISURA CHE SI POSSA MAI PENSARE.. AIUTATECI A LIBERARCI DA QUESTA MORSA CHE CI ATTANAGLIA, DATEMI LA POSSIBILITA’ DI POTER IN OGNI PASSO CHE MI ACCOMPAGNA IN QUESTA DANZA DI POTER SALTARE E VOLARE PIU’ IN ALTO POSSIBILE,DA DOVE IO POSSA UN GIORNO AMMIRARE TUTTO LO SPLENDORE CHE CI AVVOLGE, LIBERI DA OGNI PREGIUDIZIO DI SORTA NEI CONFRONTI DELLA MALATTIA E DI CHI NE E’ PORTATORE, LIBERI DA OGNI RIMORSO DI NON AVER DATO IL PROPRIO SOSTEGNO, PERCHE’ TUTTI SAPPIAMO QUANTO SIA IMPORTANTE LA VITA STESSA PER OGNUNO DI NOI E PER CHI CI STA ACCANTO. GRAZIE A TUTTI COLORO CHE CI DARANNO UNA MANO IN QUESTA NOSTRA BATTAGLIA, GRAZIE A TUTTI COLORO CHE CON IL CUORE CI FARANNO QUESTO DONO CHE SERVIRA’ SICURAMENTE, OLTRE CHE A DARE LINFA E SOSTANZA AL NOSTRO IMPEGNO, CONTRIBUIRA’ A NUTRIRE LE VOSTRE MENTI ATTRAVERSO LA NOBILTA’ DEL VOSTRO GESTO E DI COLORO CHE AVRANNO LA BONTA’ DI SEGUIRVI E UNIRSI AL NOSTRO SOGNO, CON LA SPERANZA CHE SI REALIZZI IN TEMPI MOLTO BREVI … CONTIAMO MOLTO SUL VOSTRO INDISPENSABILE SOSTEGNO, FATE IN MODO CHE OGNUNO DI NOI POSSA ANCORA SCRIVERE E RACCONTARE LA PROPRIA STORIA, FATECI CONTINUARE AD ESSERE PER SEMPRE LE VOSTRE BAMBINE...GRAZIE A TUTTI
(PER GIADA E TUTTI GLI AFFETTI DA FC)
(carlo mantuano)
CIAO A TUTTI MI CHIAMO GIADA, HO DODICI ANNI E TANTI SOGNI NEL CASSETTO CHE VORREI. REALIZZARE NELLA VITA, UNA VITA CHE PURTROPPO PER ME, COSI’ COME PER TANTISSIMI ALTRI BIMBI, SI E’ PERO’ TROPPO PRESTO PRESENTATA E MANIFESTATA IN TUTTA LA CRUDELTA’ CHE SPESSO LA CONTRADDISTINGUE.... MI RITROVO DA ALCUNI ANNI A PERCORRERE UNA TAPPA NEL CORSO DELLA QUALE, MIO MALGRADO, SONO COSTRETTA A DOVER FARE I CONTI AD AFFRONTARE, COSI’ PRESTO UNA BATTAGLIA CONTRO LA FIBROSI CISTICA,...NELLA SPERANZA CHE SI POSSA UN GIORNO SCONFIGGERLA.. LA RICERCA HA PERO’ BISOGNO DEL SOSTEGNO DI TUTTI PER DARE UN SEGUITO ALLE PROSPETTIVE CONCRETE DI POTER SCONFIGGERE UN DESTINO AD OGGI IN APPARENZA SEGNATO E PER LASCIARE LO SPAZIO DI POTER INVECE RIDISEGNARE UNA VITA. MI PIACE GIOCARE, MI PIACE STUDIARE, MI PIACE DANZARE, MI PIACEREBBE VEDERE I MIEI GENITORI UN GIORNO PIANGERE MA SOLO DALLA FELICITA’ NEL VEDERMI SANA E FELICE DI POTERLI ABBRACCIARE, DI RITORNARE AD ESSERE LA BAMBINA CHE TUTTI VORREBBERO AVERE E GODERSI TUTTE LE PICCOLE COSE CHE DIVENTANO GRANDI IN CHI GRANDE LO E’ SUBITO DIVENTATO PER ESSERSI FATTA CARICO SULLE PROPRIE SPALLE DELLA MALATTIA, DI ESPERIENZE CHE TI SEGNANO, FACENDOTI CRESCERE OLTRE OGNI MISURA CHE SI POSSA MAI PENSARE.. AIUTATECI A LIBERARCI DA QUESTA MORSA CHE CI ATTANAGLIA, DATEMI LA POSSIBILITA’ DI POTER IN OGNI PASSO CHE MI ACCOMPAGNA IN QUESTA DANZA DI POTER SALTARE E VOLARE PIU’ IN ALTO POSSIBILE,DA DOVE IO POSSA UN GIORNO AMMIRARE TUTTO LO SPLENDORE CHE CI AVVOLGE, LIBERI DA OGNI PREGIUDIZIO DI SORTA NEI CONFRONTI DELLA MALATTIA E DI CHI NE E’ PORTATORE, LIBERI DA OGNI RIMORSO DI NON AVER DATO IL PROPRIO SOSTEGNO, PERCHE’ TUTTI SAPPIAMO QUANTO SIA IMPORTANTE LA VITA STESSA PER OGNUNO DI NOI E PER CHI CI STA ACCANTO. GRAZIE A TUTTI COLORO CHE CI DARANNO UNA MANO IN QUESTA NOSTRA BATTAGLIA, GRAZIE A TUTTI COLORO CHE CON IL CUORE CI FARANNO QUESTO DONO CHE SERVIRA’ SICURAMENTE, OLTRE CHE A DARE LINFA E SOSTANZA AL NOSTRO IMPEGNO, CONTRIBUIRA’ A NUTRIRE LE VOSTRE MENTI ATTRAVERSO LA NOBILTA’ DEL VOSTRO GESTO E DI COLORO CHE AVRANNO LA BONTA’ DI SEGUIRVI E UNIRSI AL NOSTRO SOGNO, CON LA SPERANZA CHE SI REALIZZI IN TEMPI MOLTO BREVI … CONTIAMO MOLTO SUL VOSTRO INDISPENSABILE SOSTEGNO, FATE IN MODO CHE OGNUNO DI NOI POSSA ANCORA SCRIVERE E RACCONTARE LA PROPRIA STORIA, FATECI CONTINUARE AD ESSERE PER SEMPRE LE VOSTRE BAMBINE...GRAZIE A TUTTI
(PER GIADA E TUTTI GLI AFFETTI DA FC)
(carlo mantuano)
Testimonianza di Rinascita
Quale il modo migliore per ringraziare
di un gesto d’amore e di altruismo così profondo
se non quello di vivere intensamente
nel bene e nel male ogni esperienza di questa vita?
Come poter restituire una parte di quanto ricevuto
se non anche testimoniando e condividendo quello che
oggi possiamo godere grazie a quel gesto?
Quella della foto è solo una delle esperienze
che negli anni mi hanno fatto vibrare,
sentire viva,
reso nuovamente protagonista
e libera di scegliere ed andare avanti
senza fermarmi di fronte alle difficoltà,
anche quando la fatica arriva prima che agli altri,
anche quando vorrei arrendermi e poi resisto ,
anche quando penso che possa finire
e mi viene la pelle d’oca per la paura……..
Per questa e per tutte le esperienze che ho vissuto
e spero di vivere ancora e così intensamente,
ringrazio tutti i donatori e i loro familiari
affinchè non pensino mai
che il loro gesto sia stato vano….
Con questo vorrei sostenere e stimolare a non arrendersi
quelli che ancora aspettano un’altra occasione
e quel fatidico squillo,
non mollate!!!
E a tutti i trapiantati vorrei solo dire
non fatevi bloccare dalla paura di vivere nuove esperienze
perché sempre con quel senso di responsabilità
che non ci deve mai lasciare,
rappresentano linfa vitale per i nostri organi….
(Alessia Lorieri)
se non quello di vivere intensamente
nel bene e nel male ogni esperienza di questa vita?
Come poter restituire una parte di quanto ricevuto
se non anche testimoniando e condividendo quello che
oggi possiamo godere grazie a quel gesto?
Quella della foto è solo una delle esperienze
che negli anni mi hanno fatto vibrare,
sentire viva,
reso nuovamente protagonista
e libera di scegliere ed andare avanti
senza fermarmi di fronte alle difficoltà,
anche quando la fatica arriva prima che agli altri,
anche quando vorrei arrendermi e poi resisto ,
anche quando penso che possa finire
e mi viene la pelle d’oca per la paura……..
Per questa e per tutte le esperienze che ho vissuto
e spero di vivere ancora e così intensamente,
ringrazio tutti i donatori e i loro familiari
affinchè non pensino mai
che il loro gesto sia stato vano….
Con questo vorrei sostenere e stimolare a non arrendersi
quelli che ancora aspettano un’altra occasione
e quel fatidico squillo,
non mollate!!!
E a tutti i trapiantati vorrei solo dire
non fatevi bloccare dalla paura di vivere nuove esperienze
perché sempre con quel senso di responsabilità
che non ci deve mai lasciare,
rappresentano linfa vitale per i nostri organi….
(Alessia Lorieri)
Insieme contro la Fibrosi Cistica
C'è bisogno di un bel respiro
Trattieni fin che puoi il tuo respiro.
per poter gustare le dolcezze della tua VITA.
C'è bisogno di un bel respiro
per poter liberare in volo i tuoi SOGNI.
Adesso chiudi per un attimo i tuoi occhi.
C'è bisogno di un bel respiro
per poter liberare in volo i tuoi SOGNI.
Adesso chiudi per un attimo i tuoi occhi.
Trattieni fin che puoi il tuo respiro.
Solo adesso capirai il vero valore di quel DONO.
Sostieni anche TU la lotta contro la fibrosi cistica.
Sostieni anche TU la lotta contro la fibrosi cistica.
C'è bisogno anche del tuo aiuto per sconfiggerla!
© 2016 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma
© 2016 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma
Volontariato!
Solidarietà
Altruismo
Buon Senso
Amore per il Prossimo...
... accidenti a me che non capisco,
ma cosa ci sarà mai di così complicato in queste semplici parole
da non riuscire più ad interpretarle?
(carlo mantuano)
Altruismo
Buon Senso
Amore per il Prossimo...
... accidenti a me che non capisco,
ma cosa ci sarà mai di così complicato in queste semplici parole
da non riuscire più ad interpretarle?
(carlo mantuano)
Io ho scelto di VIVERE e lasciar VIVERE...e TU ?
Sopravvivere
per rimanere nella propria dimensione di indifferente
da tutti ignorato e dalla memoria inevitabilmente cancellato.
Viverla
per scrivere pagine con l'inchiostro indelebile dell'anima,
dai colori che lasceranno nella riconoscenza e nei ricordi
tracce del TUO profumo anche nell'aria che si respirerà.
In ogni caso la differenza può farla solo TU !
(carlo mantuano)
Il Valore della Donazione !
La risposta alla Disinformazione !
Perché il cuore batte spontaneamente in caso di morte cerebrale.
Perché il corpo è caldo all'atto del prelievo.
La pratica terapeutica del trapianto, diffusa ormai da decenni in tutto il mondo e da alcuni anni anche nel nostro Paese, può, allo stato attuale delle conoscenze mediche, realizzarsi solo se si utilizzano organi umani. Ciò comporta tutta una serie di problemi psicologici, morali e sociali, che possono essere affrontati e risolti ad una sola condizione: con la certezza assoluta che il donatore sia effettivamente morto al momento della utilizzazione dei suoi organi.
II prelievo è, infatti, un fatto drastico, definitivo, irreversibile per cui, per dare la propria disponibilità alla donazione, è necessario avere delle conoscenze precise, delle certezze in grado di cancellare dubbi e perplessità. Alla fine degli anni ‘50 la Medicina di emergenza ha fatto enormi passi avanti grazie all'utilizzazione di macchine in grado di sostituire temporaneamente le funzioni vitali bloccate dalle più svariate cause. Siamo diventati in grado di mantenere la ventilazione polmonare se cessa il respiro spontaneo, tenere la temperatura corporea a 37° C anche se la termoregolazione è inefficiente, purificare il sangue con i reni bloccati o distrutti. In questo modo l’organismo resta vitale, per il tempo che serve ai processi di riparazione spontanea o alle varie pratiche terapeutiche, in attesa del ripristino della piena funzionalità. Risulta quindi evidente che in questi decenni innumerevoli vite, altrimenti perse, hanno potuto essere salvate.
L’introduzione di queste tecnologie ha portato anche ad un’altra possibilità completamente nuova: la separazione temporanea (alcune ore) della morte del cervello da quella del resto dell’organismo. In alcune situazioni particolari, traumi cranici, ictus o altro fatto primitivo, questo organo muore per cui naturalmente cessano il respiro, la capacità di termoregolazione ed altri fondamentali riflessi. In particolare è l’assenza di ossigeno a determinare i processi che portano alla distruzione di tutte le cellule che compongono i vari tessuti. Mantenendo con le macchine la funzione respiratoria il cuore può continuare a battere spontaneamente per alcune ore e prolungare la vitalità di tutti gli organi: il cervello è morto, la persona non esiste più, ma tutto il resto dell’organismo si mantiene in condizione di “vita residua”.
I francesi per primi identificarono e capirono questa nuova situazione e la definirono chiamandola “coma depassé” che vuol dire “coma superato”, “condizione oltre il coma”. Questo termine, seppur scientificamente corretto, contiene una grossa ambiguità mescolando due condizioni completamente diverse: sappiamo cos'è il coma, “oltre” quello c’è solamente una cosa, la morte. Per evitare dubbi o incertezze oggi si usa il termine “morte cerebrale” con cui si indica uno stato irreversibile, ben conosciuto da tutti, che coincide con la scomparsa definitiva e completa della persona.
Perché il cuore batte spontaneamente in caso di morte cerebrale
Una persona che subisce un grave trauma cranico, arriva nel Centro di Rianimazione in stato di coma e, molto spesso, non è in grado di respirare autonomamente. Per prima cosa, quindi, si reintegra il respiro con l’aiuto di una macchina, dopo di che si procede al tentativo di riparare quei danni che mettono in pericolo di vita la persona. Se gli interventi riescono, dopo un certo periodo di tempo si stacca il respiratore, perché il paziente riprende a respirare in modo autonomo. A volte, purtroppo, tutte le terapie attuate sono inutili, per cui si arriva a constatare l’avvenuta morte cerebrale: la persona non è più in grado di realizzare spontaneamente alcuna attività e la parvenza di vita è mantenuta dalle macchine, che tengono costante la temperatura e ossigenano il sangue. Di fatto, non appena diagnosticato questo evento, si dovrebbe staccare il respiratore, in quanto ogni intervento successivo è completamente inutile, ma da quando si applica la terapia del trapianto, si mantiene questa funzione per conservare la vitalità degli organi da donare. A questo punto il medico rianimatore comunica che è possibile effettuare il prelievo e chiede ai congiunti se il loro caro avesse espresso opposizione alla donazione.
Il quadro di questo drammatico momento è il seguente: il cervello è distrutto non solo sul piano della funzionalità, ma anche su quello anatomico perché le cellule morte cominciano a scomporsi (nelle autopsie si ha sempre questo referto: dopo alcune ore dalla loro morte le cellule nervose vengono demolite dai loro stessi enzimi): il respiro è mantenuto dalle macchine che non possono mai essere staccate in quanto ogni ripresa è impossibile; il cuore continua, seppur con l’aiuto di numerosi farmaci, a battere spontaneamente.
Questo fenomeno rappresenta uno dei maggiori ostacoli al prelievo. E’ fondamentale per il trapianto, in quanto l’attività cardiaca mantiene vitali gli organi, ma ingenera false speranze ed illusioni in quanto produce la sensazione che la persona cara non sia effettivamente morta, che ci sia la possibilità, anche minima, di vederla tornare in vita. Questa falsa parvenza di vita illude i congiunti perché allontana il momento definitivo della
separazione: meglio tenere la persona cara in una condizione di falsa vita piuttosto che accettare il fatto definitivo della separazione. E’ necessario, quindi, cercare di fare chiarezza anche su questo problema.
Il corpo umano è composto di organi, tessuti e cellule diversi, per cui su un piano strettamente biologico si deve considerare la persona morta quando tutte queste strutture sono distrutte. Ora noi sappiamo che non tutte le
componenti organiche “muoiono” nello stesso tempo, per cui si considera non istantaneo, ma graduale il verificarsi della “morte biologica”, quella di tutte le cellule, per intenderci. Per primi vengono distrutti i tessuti “nobili”, poi via via gli altri organi ed apparati, secondo uno schema di successione perfettamente conosciuto dalla scienza medica da decenni.
Ultimi a “morire” sono gli annessi della cute, i globuli rossi, gli spermatozoi. Da secoli, ad esempio, si è osservato che barba ed unghie continuano a crescere per giorni dopo che una persona è effettivamente morta: senza per questo mettere in discussione questa diagnosi. Se una persona è morta a livello cerebrale, il mantenimento della funzionalità cardiaca ha lo stesso significato: una funzione viene mantenuta anche se la persona è rrimediabilmente defunta. Il cuore, infatti, è molto robusto: è vitale dopo oltre 20 minuti di assenza di ossigeno (4-8 minuti per il cervello); utilizza come fonte di energia tutto quello che è disponibile, anche quelle sostanze che
sono scartate dagli altri muscoli; è indipendente dal resto dell’organismo perché contiene al suo interno i meccanismi che attivano la contrazione. Proprio perché è importantissimo, è protetto in modo quasi completo dai danni che possono capitare al resto dell’organismo. La sua autonomia è tale che, asportando un cuore e immergendolo in una soluzione nutritiva, continua a contrarsi per un certo periodo di tempo.
Ecco allora spiegato il quadro clinico della morte cerebrale: il cuore continua a battere spontaneamente per alcune ore perché è indipendente dal cervello, sempre che sia mantenuta artificialmente la respirazione e sia sostenuto da sostanze farmacologiche adeguate. Questo fenomeno è conosciuto già da parecchi secoli in quei paesi in cui la pena di morte veniva eseguita con la decapitazione. Le cronache tramandano di parecchi casi in cui il cuore ha continuato a battere per un certo periodo di tempo, anche se la testa era staccata dal busto.
I casi di morte cerebrale riproducono questa situazione: siccome il cervello è morto, si potrebbe addirittura asportare il capo senza che si verifichi alcun cambiamento apprezzabile. Questo quadro non resta invariato per molto tempo: dopo un certo periodo, che va da alcune ore a pochissimi giorni, anche il cuore cessa di funzionare e non è infrequente che non si possa attuare il prelievo degli organi donati in quanto nel tempo di osservazione previsto dalla legge, nonostante macchine e farmaci, si interrompe la contrazione cardiaca. Possiamo concludere, quindi, la presenza di questo segno vitale, proprio perché residuo, non ha alcun significato visto che può durare solo per pochissimo tempo dopo la morte del cervello e solo con artifizi tecnologici. La persona non esiste più, non può tornare in vita anche se parti del corpo mantengono funzioni parziali.
Perché il corpo è caldo all'atto del prelievo
Un’altra obiezione che limita il prelievo e, di conseguenza, il trapianto è appunto legata alla presenza del calore nel corpo del donatore. Anche la temperatura, come la pulsazione cardiaca, è da sempre considerata un segno di vita, per cui la sua presenza nei casi di morte cerebrale può indurre ulteriori illusioni e false speranze. Per questo fenomeno la spiegazione è molto semplice. Il centro che regola la temperatura è, insieme a quello del respiro, nel tronco e, di conseguenza, cessa di funzionare alla morte delle cellule che lo compongono. Il corpo tende a raffreddarsi ed allora, sia per i tentativi di rianimazione, sia per mantenere gli organi vitali per il trapianto, si riscalda artificialmente la persona con una semplice resistenza elettrica incorporata nel letto.
In presenza di morte cerebrale, senza questo intervento la temperatura si porta, nel giro di breve tempo, al livello della temperatura ambientale.
Tutte le operazioni che abbiamo descritto avvengono nei Centri di Rianimazione degli ospedali pubblici che, al pari delle altre strutture sanitarie, hanno lo scopo di guarire le persone. In particolare in queste sedi si trattano le situazioni più disastrose, quelle malattie o quei danni che mettono in immediato e grave pericolo la vita degli esseri umani.
Quindi tutto il personale impegnato in questi reparti lavora per salvare i pazienti e ridurre al minimo gli eventuali danni che la patologia o il trauma che li ha colpiti possono produrre. La loro più grande soddisfazione è la stessa di tutto il personale sanitario: dimettere le persone nelle migliori condizioni di salute.
Vista però la situazione gravissima in cui in genere arrivano qui i pazienti, non è purtroppo infrequente che questi, nonostante gli sforzi, non riescano a superare le crisi per cui sono stati ricoverati.
In alcuni di questi casi i medici hanno anche un altro dovere: dopo aver tentato tutto, dopo aver utilizzato tutte le tecniche a loro disposizione, constatata in modo assolutamente certo la morte cerebrale, devono mantenere il corpo del defunto in condizioni tali da poter salvaguardare gli organi che possono essere utilizzati per i trapianti e tocca a loro l’ingrato compito di informare i familiari della possibilità di poter procedere al prelievo.
Questa situazione è per loro molto amara perché oltre a condividere il dolore dei congiunti per il triste evento, devono caricarli di ulteriori problemi. Hanno però una piccola consolazione: sapere che altre persone ammalate potranno vivere meglio o addirittura sopravvivere usufruendo degli organi donati.
(A.I.D.O.)
Perché il corpo è caldo all'atto del prelievo.
La pratica terapeutica del trapianto, diffusa ormai da decenni in tutto il mondo e da alcuni anni anche nel nostro Paese, può, allo stato attuale delle conoscenze mediche, realizzarsi solo se si utilizzano organi umani. Ciò comporta tutta una serie di problemi psicologici, morali e sociali, che possono essere affrontati e risolti ad una sola condizione: con la certezza assoluta che il donatore sia effettivamente morto al momento della utilizzazione dei suoi organi.
II prelievo è, infatti, un fatto drastico, definitivo, irreversibile per cui, per dare la propria disponibilità alla donazione, è necessario avere delle conoscenze precise, delle certezze in grado di cancellare dubbi e perplessità. Alla fine degli anni ‘50 la Medicina di emergenza ha fatto enormi passi avanti grazie all'utilizzazione di macchine in grado di sostituire temporaneamente le funzioni vitali bloccate dalle più svariate cause. Siamo diventati in grado di mantenere la ventilazione polmonare se cessa il respiro spontaneo, tenere la temperatura corporea a 37° C anche se la termoregolazione è inefficiente, purificare il sangue con i reni bloccati o distrutti. In questo modo l’organismo resta vitale, per il tempo che serve ai processi di riparazione spontanea o alle varie pratiche terapeutiche, in attesa del ripristino della piena funzionalità. Risulta quindi evidente che in questi decenni innumerevoli vite, altrimenti perse, hanno potuto essere salvate.
L’introduzione di queste tecnologie ha portato anche ad un’altra possibilità completamente nuova: la separazione temporanea (alcune ore) della morte del cervello da quella del resto dell’organismo. In alcune situazioni particolari, traumi cranici, ictus o altro fatto primitivo, questo organo muore per cui naturalmente cessano il respiro, la capacità di termoregolazione ed altri fondamentali riflessi. In particolare è l’assenza di ossigeno a determinare i processi che portano alla distruzione di tutte le cellule che compongono i vari tessuti. Mantenendo con le macchine la funzione respiratoria il cuore può continuare a battere spontaneamente per alcune ore e prolungare la vitalità di tutti gli organi: il cervello è morto, la persona non esiste più, ma tutto il resto dell’organismo si mantiene in condizione di “vita residua”.
I francesi per primi identificarono e capirono questa nuova situazione e la definirono chiamandola “coma depassé” che vuol dire “coma superato”, “condizione oltre il coma”. Questo termine, seppur scientificamente corretto, contiene una grossa ambiguità mescolando due condizioni completamente diverse: sappiamo cos'è il coma, “oltre” quello c’è solamente una cosa, la morte. Per evitare dubbi o incertezze oggi si usa il termine “morte cerebrale” con cui si indica uno stato irreversibile, ben conosciuto da tutti, che coincide con la scomparsa definitiva e completa della persona.
Perché il cuore batte spontaneamente in caso di morte cerebrale
Una persona che subisce un grave trauma cranico, arriva nel Centro di Rianimazione in stato di coma e, molto spesso, non è in grado di respirare autonomamente. Per prima cosa, quindi, si reintegra il respiro con l’aiuto di una macchina, dopo di che si procede al tentativo di riparare quei danni che mettono in pericolo di vita la persona. Se gli interventi riescono, dopo un certo periodo di tempo si stacca il respiratore, perché il paziente riprende a respirare in modo autonomo. A volte, purtroppo, tutte le terapie attuate sono inutili, per cui si arriva a constatare l’avvenuta morte cerebrale: la persona non è più in grado di realizzare spontaneamente alcuna attività e la parvenza di vita è mantenuta dalle macchine, che tengono costante la temperatura e ossigenano il sangue. Di fatto, non appena diagnosticato questo evento, si dovrebbe staccare il respiratore, in quanto ogni intervento successivo è completamente inutile, ma da quando si applica la terapia del trapianto, si mantiene questa funzione per conservare la vitalità degli organi da donare. A questo punto il medico rianimatore comunica che è possibile effettuare il prelievo e chiede ai congiunti se il loro caro avesse espresso opposizione alla donazione.
Il quadro di questo drammatico momento è il seguente: il cervello è distrutto non solo sul piano della funzionalità, ma anche su quello anatomico perché le cellule morte cominciano a scomporsi (nelle autopsie si ha sempre questo referto: dopo alcune ore dalla loro morte le cellule nervose vengono demolite dai loro stessi enzimi): il respiro è mantenuto dalle macchine che non possono mai essere staccate in quanto ogni ripresa è impossibile; il cuore continua, seppur con l’aiuto di numerosi farmaci, a battere spontaneamente.
Questo fenomeno rappresenta uno dei maggiori ostacoli al prelievo. E’ fondamentale per il trapianto, in quanto l’attività cardiaca mantiene vitali gli organi, ma ingenera false speranze ed illusioni in quanto produce la sensazione che la persona cara non sia effettivamente morta, che ci sia la possibilità, anche minima, di vederla tornare in vita. Questa falsa parvenza di vita illude i congiunti perché allontana il momento definitivo della
separazione: meglio tenere la persona cara in una condizione di falsa vita piuttosto che accettare il fatto definitivo della separazione. E’ necessario, quindi, cercare di fare chiarezza anche su questo problema.
Il corpo umano è composto di organi, tessuti e cellule diversi, per cui su un piano strettamente biologico si deve considerare la persona morta quando tutte queste strutture sono distrutte. Ora noi sappiamo che non tutte le
componenti organiche “muoiono” nello stesso tempo, per cui si considera non istantaneo, ma graduale il verificarsi della “morte biologica”, quella di tutte le cellule, per intenderci. Per primi vengono distrutti i tessuti “nobili”, poi via via gli altri organi ed apparati, secondo uno schema di successione perfettamente conosciuto dalla scienza medica da decenni.
Ultimi a “morire” sono gli annessi della cute, i globuli rossi, gli spermatozoi. Da secoli, ad esempio, si è osservato che barba ed unghie continuano a crescere per giorni dopo che una persona è effettivamente morta: senza per questo mettere in discussione questa diagnosi. Se una persona è morta a livello cerebrale, il mantenimento della funzionalità cardiaca ha lo stesso significato: una funzione viene mantenuta anche se la persona è rrimediabilmente defunta. Il cuore, infatti, è molto robusto: è vitale dopo oltre 20 minuti di assenza di ossigeno (4-8 minuti per il cervello); utilizza come fonte di energia tutto quello che è disponibile, anche quelle sostanze che
sono scartate dagli altri muscoli; è indipendente dal resto dell’organismo perché contiene al suo interno i meccanismi che attivano la contrazione. Proprio perché è importantissimo, è protetto in modo quasi completo dai danni che possono capitare al resto dell’organismo. La sua autonomia è tale che, asportando un cuore e immergendolo in una soluzione nutritiva, continua a contrarsi per un certo periodo di tempo.
Ecco allora spiegato il quadro clinico della morte cerebrale: il cuore continua a battere spontaneamente per alcune ore perché è indipendente dal cervello, sempre che sia mantenuta artificialmente la respirazione e sia sostenuto da sostanze farmacologiche adeguate. Questo fenomeno è conosciuto già da parecchi secoli in quei paesi in cui la pena di morte veniva eseguita con la decapitazione. Le cronache tramandano di parecchi casi in cui il cuore ha continuato a battere per un certo periodo di tempo, anche se la testa era staccata dal busto.
I casi di morte cerebrale riproducono questa situazione: siccome il cervello è morto, si potrebbe addirittura asportare il capo senza che si verifichi alcun cambiamento apprezzabile. Questo quadro non resta invariato per molto tempo: dopo un certo periodo, che va da alcune ore a pochissimi giorni, anche il cuore cessa di funzionare e non è infrequente che non si possa attuare il prelievo degli organi donati in quanto nel tempo di osservazione previsto dalla legge, nonostante macchine e farmaci, si interrompe la contrazione cardiaca. Possiamo concludere, quindi, la presenza di questo segno vitale, proprio perché residuo, non ha alcun significato visto che può durare solo per pochissimo tempo dopo la morte del cervello e solo con artifizi tecnologici. La persona non esiste più, non può tornare in vita anche se parti del corpo mantengono funzioni parziali.
Perché il corpo è caldo all'atto del prelievo
Un’altra obiezione che limita il prelievo e, di conseguenza, il trapianto è appunto legata alla presenza del calore nel corpo del donatore. Anche la temperatura, come la pulsazione cardiaca, è da sempre considerata un segno di vita, per cui la sua presenza nei casi di morte cerebrale può indurre ulteriori illusioni e false speranze. Per questo fenomeno la spiegazione è molto semplice. Il centro che regola la temperatura è, insieme a quello del respiro, nel tronco e, di conseguenza, cessa di funzionare alla morte delle cellule che lo compongono. Il corpo tende a raffreddarsi ed allora, sia per i tentativi di rianimazione, sia per mantenere gli organi vitali per il trapianto, si riscalda artificialmente la persona con una semplice resistenza elettrica incorporata nel letto.
In presenza di morte cerebrale, senza questo intervento la temperatura si porta, nel giro di breve tempo, al livello della temperatura ambientale.
Tutte le operazioni che abbiamo descritto avvengono nei Centri di Rianimazione degli ospedali pubblici che, al pari delle altre strutture sanitarie, hanno lo scopo di guarire le persone. In particolare in queste sedi si trattano le situazioni più disastrose, quelle malattie o quei danni che mettono in immediato e grave pericolo la vita degli esseri umani.
Quindi tutto il personale impegnato in questi reparti lavora per salvare i pazienti e ridurre al minimo gli eventuali danni che la patologia o il trauma che li ha colpiti possono produrre. La loro più grande soddisfazione è la stessa di tutto il personale sanitario: dimettere le persone nelle migliori condizioni di salute.
Vista però la situazione gravissima in cui in genere arrivano qui i pazienti, non è purtroppo infrequente che questi, nonostante gli sforzi, non riescano a superare le crisi per cui sono stati ricoverati.
In alcuni di questi casi i medici hanno anche un altro dovere: dopo aver tentato tutto, dopo aver utilizzato tutte le tecniche a loro disposizione, constatata in modo assolutamente certo la morte cerebrale, devono mantenere il corpo del defunto in condizioni tali da poter salvaguardare gli organi che possono essere utilizzati per i trapianti e tocca a loro l’ingrato compito di informare i familiari della possibilità di poter procedere al prelievo.
Questa situazione è per loro molto amara perché oltre a condividere il dolore dei congiunti per il triste evento, devono caricarli di ulteriori problemi. Hanno però una piccola consolazione: sapere che altre persone ammalate potranno vivere meglio o addirittura sopravvivere usufruendo degli organi donati.
(A.I.D.O.)
L'Amore da solo non saprà mai quantificare il valore di ciò che doni...
ma sarà tutto ciò che sei stato in grado di donare a determinare sempre la vera grandezza del tuo Amore !
oggi, come ogni giorno è la ricorrenza mondiale dei donatori ! ...
grazie a tutti coloro che regalano e ricevono gocce d amore vero !
(carlo mantuano)
ma sarà tutto ciò che sei stato in grado di donare a determinare sempre la vera grandezza del tuo Amore !
oggi, come ogni giorno è la ricorrenza mondiale dei donatori ! ...
grazie a tutti coloro che regalano e ricevono gocce d amore vero !
(carlo mantuano)
Donare costa poco... Il suo Valore non ha prezzo !
E' bastato veramente poco.
Un semplice prelievo per la registrazione all'albo.
Una chiamata che non ti saresti mai aspettata.
Etutto l'amore di chi forse non ti chiamerà mai.
Ma che mai smetterà di pensarti !
www.admo.it
(carlo mantuano)
Un semplice prelievo per la registrazione all'albo.
Una chiamata che non ti saresti mai aspettata.
Etutto l'amore di chi forse non ti chiamerà mai.
Ma che mai smetterà di pensarti !
www.admo.it
(carlo mantuano)
3* Donanno Bolzano 3 maggio 2014!
Noi siamo quelli che
auguro ad ognuno di voi di poter essere...
e basta veramente poco !
auguro ad ognuno di voi di poter essere...
e basta veramente poco !
Giornate ricche di emozioni vere.
Di quelle che lasciano il segno,
che fanno venire la pelle d'oca
e che fanno anche piangere.
Ma noi in questo siamo masochisti
e ben lieti di versare qualche lacrimuccia.
Perché sono di quelle che ci sbrinano gli occhi
e che ci fanno avvertire e vedere il vero senso della vita.
E tutto questo perché
siamo solo un gruppo di Facebook ?
NO, Noi siamo tutto quello che
tutti gli altri non potranno mai essere
finché non si uniranno a noi
e alla nostra straordinaria voglia e tenacia
nel voler raggiungere la meta che ci siamo prefissi.
Questa immagine parla da sola
Noi siamo quelli che
non nasconderemo mai queste nostre emozioni
GRANDI TUTTI ...ma che ve lo dico a fà !
(carlo mantuano)
La mia storia !
E dopo oltre due lunghissimi, interminabili mesi, in una Domenica mattina,
l’ultima di Giugno che avrebbe chiuso anche il mese, dove nell’attesa
di iniziare ad affrontare nuove logoranti settimane in cui ti aspetti
soltanto la solita routine,
in un reparto sempre sovraffollato di pensieri e preoccupazioni,
oltre che di piccole e grandi anime consumate,
uno dei Dottori che si avvicina dopo le solite visite mediche giornaliere, e prima ancora
dell’orario previsto per i colloqui individuali, per dirmi in dialetto calabrese:
“paisà pisa nu chilu e ottucentotrenta grammi, mancanu ancora 170 grammi pè i due chili …
basta iativinni a casa picchì nun vi sopportu chiù”.
Non riuscivo a credere, lì per lì, a ciò che avevo appena ascoltato attraverso quelle parole che il Dott. De Maria, guardandomi negli occhi, chiudeva con un sorriso che mi ha letteralmente fatto sciogliere, proprio come quella neve sotto al sole tornato a scaldare
dopo la tempesta.
Tradotto, finalmente si materializzava il tanto sospirato momento del nostro ritorno a casa,
ma questa volta con un graditissimo ospite fisso in più ad occupare la nostra piccola
camera, resa negli effetti reali così immensa dall’amore che da lì in poi quel DONO ci
avrebbe dispensato e regalato......
in un reparto sempre sovraffollato di pensieri e preoccupazioni,
oltre che di piccole e grandi anime consumate,
uno dei Dottori che si avvicina dopo le solite visite mediche giornaliere, e prima ancora
dell’orario previsto per i colloqui individuali, per dirmi in dialetto calabrese:
“paisà pisa nu chilu e ottucentotrenta grammi, mancanu ancora 170 grammi pè i due chili …
basta iativinni a casa picchì nun vi sopportu chiù”.
Non riuscivo a credere, lì per lì, a ciò che avevo appena ascoltato attraverso quelle parole che il Dott. De Maria, guardandomi negli occhi, chiudeva con un sorriso che mi ha letteralmente fatto sciogliere, proprio come quella neve sotto al sole tornato a scaldare
dopo la tempesta.
Tradotto, finalmente si materializzava il tanto sospirato momento del nostro ritorno a casa,
ma questa volta con un graditissimo ospite fisso in più ad occupare la nostra piccola
camera, resa negli effetti reali così immensa dall’amore che da lì in poi quel DONO ci
avrebbe dispensato e regalato......
(carlo mantuano)
La
vita è l'unica scuola che provvede sempre a istruirci senza volerlo,
peccato che la maggior parte delle nozioni che ne scaturiscono da questo
fenomeno lasciano spesso un'impronta negativa sul futuro di ognuno di
noi, segnandocene l'esistenza nel personale o negli affetti a noi più cari.
Sta a noi poi far tesoro di ciò che ci riserva per trasmetterlo ai nostri simili, soprattutto in termini di quella solidarietà che trova nella donazione l'espressione più alta che si possa mai condividere in tal senso...prendere atto di questa lezione e stabilirne un principio da inculcare ai nostri figli diventa un atto dovuto, consci che mai nessuna scuola, ne alcun media o altro mezzo di informazione si degnerà di farlo in modo concreto...evitiamo che ci venga data passivamente la lezione per poi andarne a cercare le dovute spiegazioni.
Avis - Admo - Aido e tante altre Onlus aspettano un nostro segnale per chiarirci eventuali dubbi e augurare una buona donazione a tutti nell'interesse di tutti !!!
Sta a noi poi far tesoro di ciò che ci riserva per trasmetterlo ai nostri simili, soprattutto in termini di quella solidarietà che trova nella donazione l'espressione più alta che si possa mai condividere in tal senso...prendere atto di questa lezione e stabilirne un principio da inculcare ai nostri figli diventa un atto dovuto, consci che mai nessuna scuola, ne alcun media o altro mezzo di informazione si degnerà di farlo in modo concreto...evitiamo che ci venga data passivamente la lezione per poi andarne a cercare le dovute spiegazioni.
Avis - Admo - Aido e tante altre Onlus aspettano un nostro segnale per chiarirci eventuali dubbi e augurare una buona donazione a tutti nell'interesse di tutti !!!
(carlo mantuano)

C'è chi, spesso solo per la gloria, è portato a interpretare e vestire i panni dell'attore.
C'è chi invece per indifferenza si trincea nella propria corazza da spettatore.
Io ad un certo punto non ho avuto più il tempo di decidere se recitare oppure osservare.
Mi son dovuto subito spogliare,
lasciando decidere al mio cuore.
Ed è per questo che da allora sono diventato un semplice DONATORE !
(carlo mantuano)
Donanno_Bolzano 3 maggio 2014 !
Ci piace coltivare e nutrirci
dei frutti della solidarietà.
Di quella parte dell' Essere Umano che
anche nell'estremo del sacrificio della propria esistenza
trova, attraverso la generosità
del proprio DONO
la forza per perpetuarsi,
regalando parte di se,
per alimentare e fare
rifiorire una nuova vita
dal sapore particolare
e tutta da poter gustare !
(carlo mantuano)
dei frutti della solidarietà.
Di quella parte dell' Essere Umano che
anche nell'estremo del sacrificio della propria esistenza
trova, attraverso la generosità
del proprio DONO
la forza per perpetuarsi,
regalando parte di se,
per alimentare e fare
rifiorire una nuova vita
dal sapore particolare
e tutta da poter gustare !
(carlo mantuano)

Dateci una mano a sviluppare la cultura della donazione..
Oltrevalicherete così ogni confine della riconoscenza.
Facciamo capire che acquisire la consapevolezza del DONO
non costa assolutamente nulla...
se non qualche brivido lungo la schiena
quando si ricevono attestati di gratitudine
così come su questa bacheca!!!!
GRAZIE A TUTTI VOI !
(carlo mantuano)
D'altronde un giorno, per chi prima e per chi poi, il sipario calerà inesorabile per tutti.
Non concedere mai ad altri di essere interprete di te stesso,
Scegli ora quale dovrà essere il finale.n modo originale e dettato dal tuo cuore.
Diventando Donatore potrai lasciare per sempre tracce del tuo Amore !
(carlo mantuano)
Non concedere mai ad altri di essere interprete di te stesso,
Scegli ora quale dovrà essere il finale.n modo originale e dettato dal tuo cuore.
Diventando Donatore potrai lasciare per sempre tracce del tuo Amore !
(carlo mantuano)
Leggo
sempre più richieste di delucidazioni da parte di tanti utenti che chiedono quale sia l'età massima consentita per poter donare
organi, tessuti e cellule. Premesso che per i due primi casi non
esistono limiti di età ma di sola idoneità, il dubbio resta per la
donazione delle cellule per le quali viene stabilito a discrezione delle
regioni una forbice che va generalmente dai 35 ai 40
annii per poter accedere all'albo (e quì il dubbio più che motivato
sorge a me e dovrei chiederlo a chi si dimostrerebbe sordo al mio
quesito sul perchè di questa differenza altamente discriminante tra un
posto e l'altro, perchè non troverebbe nessuna motivazione scientifica
per soddisfare la mia domanda)...ma si sa benissimo il perchè di tutto
questo e non mi va di mandare a cagare quì sopra gli amministratori
della sanità pubblica, tanto sono in milioni oramai che ce li mandano da
anni...detto questo resto sempre del parere che se uno è veramente
interessato a questa tematica ed ha già superato il limite di età
stabilito, può trovare sempre il tempo e il modo di poter donare,
impegnandosi nel volontariato per esempio, dando una mano a tutte le
onlus che giornalmente sono in campo a ranghi ridotti per diffondere la
cultura del DONO avvicinandosi ai giovani in particolare...perchè non
abbiamo bisogno di alcun luminare per capire che la probabilità di
riuscita di un trapianto è maggiomente garantita quando più si è giovani
come donatore
(carlo mantuano)
(carlo mantuano)
lunedì 10 febbraio 2014
TRAPIANTO !!!
La malattia
L’ attesa
Una strada difficile da percorrere
Il DONO
La paura di non farcela
Il pensiero per una famiglia sconosciuta
La volontà di voler donare
La VITA che riappare grazie a chi quella via ha permesso di poter incrociare
Tutto ciò è…
Quel meraviglioso mondo della Donazione e Trapianto !
(carlo mantuano)
L’ attesa
Una strada difficile da percorrere
Il DONO
La paura di non farcela
Il pensiero per una famiglia sconosciuta
La volontà di voler donare
La VITA che riappare grazie a chi quella via ha permesso di poter incrociare
Tutto ciò è…
Quel meraviglioso mondo della Donazione e Trapianto !
(carlo mantuano)
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