venerdì 12 gennaio 2018

Differenza tra espianto e trapianto d'organi!

Invito tutti a capire bene e a diffondere un concetto molto importante e che è spesso decisivo ai fini del consenso o del diniego alla donazione e relativo trapianto d'organi.

Questo viene stabilito sia dall'eziologia del termine, che e soprattutto dalle condizioni cliniche del paziente, poi determinante per l'uso corretto dell'uno oppure dell'altro termine.


Il termine "ESPIANTO" viene spesso usato dai media e da molti editorialisti finiti nello sfociare in polemiche marcate con alcune associazioni, che nell'assoluta arbitrarietà e malafede tacciano per spietati assassini e predatori d'organi il personale medico e i familiari dei donatori coinvolti.


Va usato il termine "PRELIEVO" solo quando si è dinanzi ad una situazione accertata di "MORTE CEREBRALE" del paziente.


Condizione clinica che è valutata e stabilita in base a criteri incontrovertibili da una apposita commissione medica nominata per la constatazione di questo stato. 

Stato che implica successivamente di procedere, o non, ad un intervento rilevante, definitivo e assolutamente consapevoli dell'irreversibilità.

Si usa il termine "ESPIANTO" solo se l'intervento è dettato dall'asportazione di un organo precedentemente trapiantato (CUORE, RENI, FEGATO, PANCREAS, INTESTINO, POLMONI) e in origine prelevati da un donatore cadavere, oppure vivente nel caso di reni, fegato e intestino. 


L"ESPIANTO" si rende necessario per la grave compromissione dell'organo trapiantato, causato dall'insorgenza di complicanze acute, recidiva di malattia, rigetto acuto, e a volte per traumi estesi.


Tale procedura è incompatibile con la vita nel caso che gli organi espiantati siano necessari alla sopravvivenza del paziente, come cuore, fegato e polmoni.


Questo implica che l'organo espiantato debba essere sostituito da un nuovo organo prelevato da un altrettanto nuovo donatore, dichiarato a sua volta in morte cerebrale (RITRAPIANTO).


(carlo mantuano)  

Donare è un senso civico e morale d'acquisire e diffondere!

Io non posso più donare il mio midollo per sopraggiunti limiti di età.

Ho però il dovere morale e civile di invitare tutti coloro che possono, 

e che non l'hanno ancora fatto, 
a iscriversi al registro mondiale dei potenziali donatori.

Donare resta un gesto unico, 

ma del tutto universale. 

Ci torna indietro moltiplicato all'ennesima potenza, 

sotto la più grande forma di gratificazione 
che nessun'altra manifestazione d'amore 
disinteressato e personale potrà mai darci.

(carlo mantuano) 

sabato 6 gennaio 2018

Esiste il destino?

Non credo al mio destino,

ma alla possibilità di crearlo per gli altri...si.


Donate perché tante lacrime siano la fonte della felicità.